Anno 2 N°4Territorio

La Comunità del Parco del Gargano approva il PPES

Con l’approvazione all’unanimità del PPES (Piano Pluriennale Economico Sociale) da parte della Comunità, fa un importante passo avanti la pianificazione dello sviluppo dell’Ente Nazionale Parco del Gargano. Un secondo step, dopo quello dell’approvazione del Piano del Parco, che fa acquisire all’Ente guidato dal Commissario Stefano Pecorella un particolare peso specifico nella nuova ed importante strategia di tutela ambientale e sviluppo sostenibile del territorio garganico.
Uno slancio decisivo lo hanno manifestato i primi cittadini di San Marco in Lamis e Mattinata. «L’ottimo è nemico del meglio» ha detto Michelangelo Lombardi, sindaco di San Marco in Lamis. «Si avverte un’urgente necessità di essere propositivi. Le nostre comunità – ha poi proseguito – ci chiedono a gran voce di prendere quelle decisioni utili a risolvere i problemi. In definitiva, occorre maggior senso pratico, così come stiamo dimostrando».
«In questi mesi di Commissariamento dell’Ente Parco – ha affermato Lucio Roberto Prencipe, sindaco di Mattinata – quello di Stefano Pecorella è stato un protagonismo istituzionale e non personale e, per questo va apprezzato e sostenuto. Nostro compito è quello di colmare il vuoto di legittimità e rappresentanza in merito al futuro strategico di questo territorio. Occorrono soluzioni veloci perché il Parco deve essere il fulcro della programmazione dei Comuni. Non è più il tempo delle meline, altrimenti arriviamo ad un pericolosissimo punto di non ritorno».
Antonio Trombetta, Assessore all’Ambiente di Lesina e storico rappresentante della Comunità ha invece constatato «…con molto piacere che la classe dirigente locale è maturata ed ha deciso di riconoscere questo strumento fondamentale, pilastro imprescindibile per la programmazione dello sviluppo. Superato questo scoglio, ora occorre individuare strategie per decidere le priorità. Se viene a mancare questa consapevolezza abbiamo un approccio utilitaristico alla questione e risulteremmo schizofrenici, in quanto non ci renderemmo conto dell’importanza della pianificazione. È politicamente rilevante la scelta di fare sistema: l’Ente Parco ha bisogno di un governo democratico, ed esso deve risultare il prioritario interlocutore territoriale».
Soddisfatto anche Nino Marinacci, in rappresentanza dell’Ente Provincia che si è dichiarato «… entusiasta di vedere finalmente raggiunto un obiettivo così importante e di constatare il ritorno della serenità e della collaborazione tra tutti i componenti della Comunità del Parco».
Il Commissario Stefano Pecorella ha rimarcato l’importanza di una «…piena condivisione degli obiettivi all’interno della Comunità del Parco. La discussione del Piano Sociale del Parco arricchisce e completa quella sull’altro strumento cardine che è il Piano del Parco. Adesso auspico, con la comunità, l’avvio delle procedure da parte della Regione Puglia al fine di consentirel’inserimento delle azioni di questi strumenti nella stessa programmazione regionale».
Pecorella ha poi illustrato in sintesi i positivi risvolti dell’adozione di tali strumenti programmatici. «A fronte dei tagli di bilancio e dei finanziamenti dobbiamo assolutamente mettere in pratica strumenti di gestione come il Piano Pluriennale Economico-Sociale. Non possiamo più fare sconti a nessuno. La contrattazione singola disperde solo energie e spese per le consulenze tecniche».
«Per questo è necessario riunire tutti gli Enti che compongono il Parco in una comune strategia. Se la Comunità – ha proseguito Pecorella – si dota di tutti e tre gli strumenti programmatici (Piano del Parco, PPES e Regolamento del Parco – ndr) finalmente il territorio garganico potrà contare su azioni condivise di valorizzazione delle risorse naturalistiche e di sviluppo delle attività agro-silvo-pastorali e turistiche in modo ecosostenibile». «Il PPES è il plenum di tutte le nostre tradizioni e culture. Con l’approvazione di questo strumento possiamo finalmente decollare – ha sottolineato Pecorella -, ma serve sinergia e non contrapposizione. Non puntiamo su progettualità esclusive, ma su quelle complementari alle esigenze del territorio. Ad esempio, se esiste un corridoio ecologico o una via del pellegrinaggio essi sono trasversali a tutto il territorio».