Anno 3 N°7Cultura Viva

Un nuovo Mattino per Foggia

Dal 1° marzo l’informazione locale registra una nuova presenza. Si tratta de ‘il Mattino di Foggia’, diretto da Andrea Gisoldi e promosso dalle Edizioni il Castello di Antonio Blasotta, giornalista ed editore di libri, periodici e, da alcuni mesi, anche di quotidiani. Al ‘Mattino di Foggia’, infatti, occorre aggiungere anche ‘il Nuovo Molise’, storico quotidiano di Campobasso che fino a non molto tempo fa era tra le testate di punta del Gruppo dell’industriale Ciarrapico, le cui vicende giudiziarie hanno portato a doversi privare di vari quotidiani, tra cui proprio ‘Molise Oggi’, acquistato da Blasotta e trasformato nella testata in ‘il Nuovo Molise’.
Avevo incontrato il collega Blasotta solo qualche mese fa, poco dopo il passaggio da free a pagamento del suo ‘Corriere del Sud’, congratulandomi per la migliorata qualità grafica e ipotizzando prove tecniche per la trasformazione a quotidiano. Con la consueta bonomia mi rispose che “non era cosa”, e che il passaggio dalla copia gratuita a quella di un euro del suo settimanale qualche problema lo stava dando. Tempo un paio di mesi ed ecco la novità: ‘Corriere del Sud’ a parte, arriva addirittura un quotidiano, di 32 pagine e a colori! L’evento è ovviamente positivo, e lo salutiamo con la speranza che non sia una semplice voce aggiuntiva ma sappia diversificarsi nell’offerta informativa locale, che sappia approfondire le tematiche dando voce a tutti, e soprattutto che non perda tempo nell’occuparsi di beghe politiche delle quali i cittadini – di questi tempi – proprio non sanno che farsene.
Il pubblico si aspetta un giornale “aggressivo”, capace cioè di guardare la realtà per quella che è, indagandola con scrupolo e chiarezza. Questo, del resto, significa fare della buona informazione e del serio giornalismo.
Anomalo nella periodicità (un quotidiano che esce 4 volte alla settimana – dal martedì al venerdì – in effetti non si era mai visto), molto simile nell’impaginazione ad altri dell’area campana, il  Mattino per come si è presentato appare ancora un po’ artigianale e fragile (come si fa ad aprire la pagina dell’Alto Tavoliere, nel giorno d’esordio, con un titolo a caratteri cubitali e mezza pagina di spazio dedicati a uno spettacolo su Mussolini?) e se critiche possono aggiungersi, direi che quella prima pagina e lo stesso logo della testata vanno decisamente migliorati. Naturalmente il giornale crescerà, si rinforzerà strada facendo, saprà eliminare brutture e fronzoli, eccessi e leggerezze . Ci vorrà quindi del tempo e, soprattutto, di personale esperto, perché un nuovo  quotidiano non è un free press commerciale: è un rischioso impegno economico da un lato, e un patto da rispettare con i lettori che lo acquistano, dall’altro.
Quei 50 centesimi, infatti, non devono sollevare i giornalisti e i grafici che lo redigono da una maggiore responsabilità e professionalità. Auguri, per la nuova audace sfida!