Anno 3 N°7Interventi & Contributi

La scomparsa di Osvaldo Anzivino

Mentre stavamo chiudendo questo numero di ‘Diomede’, abbiamo appreso della scomparsa di Osvaldo Anzivino, uno degli autori d i a l e t t a l i foggiani tra i più noti e apprezzati. Anzivino era nato a Foggia nel 1920 ed è morto lo scorso 1° marzo. Lo ricordiamo citando parte della sua notevole produzione dialettale. Suoi i testi delle commedie “Vulìmece bène”, “Natale quando vuoi”, “Ribalta dialettale”, “Non sono professore”, “Un po’ matti non guasta”, “Piccoli fiori”, “La scuola degli ‘anta’”, rappresentate nel corso degli anni al Teatro comunale “Umberto Giordano”, al Cine-Teatro Ariston di Foggia e in altri della Capitanata. Scrisse anche diverse scenette comiche dialettali tra le quali le notissime “U sciòpere”, “’A tomòbbele”, “La prole”, “L’anàlese”, “’A gòcce”, “Pumadòre l’invendòre”.
Anzivino è stato anche autore di alcuni volumi di poesia, in lingua e in dialetto foggiano, da lui illustrati con propri disegni: “Quatte passe pe Fogge” (1975), “Archi sul tempo”(1978), “Le voci della terra – Le voci della sera”, quest’ultimo con un saggio introduttivo del poeta garganico Cristanziano Serricchio. Ha inoltre composto e depositato oltre cinquanta canzoni, musicate da autori diversi come D. Petrilli, Vittorio Sannoner, Sereno Labbozzetta, A. Amatruda, Rico Garofalo,
Antonio Buonpensiero, una “Ave Maria” dedicata alla Madonna dei Sette Veli (musicata da Sereno Labbozzetta), e un canto sacro, “Santa Maria della pietà”, con la musica del frate cappuccino Giancarlo Giannasso. Una sua canzone napoletana, “Tarantella ‘e na vota”, musicata da Vittorio Sannoner fu anche premiata al Festival della canzone napoletana, che si tenne molti anni fa nel capoluogo dauno per onorare la memoria del grande compositore foggiano Evèmero Nardella, e cantata da Murolo e Rondinella, che venne incisa dalla casa discografica Fonit Cetra. Il suo lavoro più recente è stato il volume “Si dice a Foggia. Motti, modi di dire, proverbi del dialetto foggiano”. “Si dice a Foggia” – edito a Foggia nel 2000 da Claudio Grenzi per la Provincia di Foggia – è stata forse la sua più importante opera. Raccoglie modi di dire, proverbi, detti tipici che, tra allegria e saggezza popolare, mostra il vero valore di una città e della sua provincia. (g.r.)