E’ uno dei luoghi-simbolo della nostra infanzia.
Forse oggi un po’ meno rispetto al passato. Ma è lì che, sin dalla età più tenera, ci siamo affacciati con stupore, mossi da una curiosità all’inizio ingenua poi mistica quindi permeata di religiosità per finire, adulti inquieti, presi dalla voglia di capire.
Quel luogo è il presepe, luogo che nei secoli è stato rappresentato ora come una grotta, ora come un capanno, ora come una stalla ma che indica nel senso comune l’antica mangiatoia attorno alla quale, e poi dentro di essa, si è sviluppata la Natività.
Le sue origini si fanno risalire a un grande Santo, Francesco d’Assisi. La tradizione sostiene che nel 1223, poco prima di Natale, a Greccio in provincia di Rieti, Francesco avesse voluto rievocare con l’aiuto di Giovanni Vellica la nascita di Gesù. Durante la Messa, sarebbe apparso nella culla un bambino che il futuro Santo prese in braccio.
In un celebre affresco di Giotto – tra gli artisti che maggiormente furono influenzati dalla nuova spiritualità francescana – è rappresentata un’importante testimonianza di quell’evento. Il “Presepe di Greccio” o “La Natività di Greccio” è la tredicesima delle 28 scene del ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco presenti nella Basilica superiore di Assisi, dipinta tra il 1290 e il 1295.
Tralasciando la cultura e l’arte presepistica napoletana, note in tutto il mondo per il realismo delle sue rappresentazioni, quel che accomuna la stragrande maggioranza dei presepi realizzati nelle nostre città è la simbologia religiosa e la scelta di attualizzarli, magari contestualizzandoli in ambienti locali.
In provincia di Foggia tra i presepisti più celebrati vanno certamente annoverati Ciro Inicorbaf e Michele Clima, da anni promotori e realizzatori di straordinarie opere presepiali. Loro maestro è stato uno dei più noti presepisti italiani, Vito Erriquez, architetto foggiano di fama internazionale e milanese di adozione, scomparso prematuramente nel 2002, del quale pubblichiamo una breve scheda biografica e al cui nome è intestata la Sezione dell’Associazione Presepisti Dauni.
In questo primo numero di ‘Diomede’ ospitiamo una intervista che ci ha rilasciato Michele Clima, avvocato di professione e presepista per passione, ed un racconto di Edmondo Di Loreto – apprezzato fotografo – che rilegge, con occhi e ricordi di bambino, le atmosfere, i rituali e gli ambienti legati alla preparazione in famiglia del presepe. Anzi, del «presepio », come tiene a precisare.
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