Il borgo medievale che ispira i poeti
Chiare, fresche, dolci acque… Sono quelle che attirano, da sempre, i forestieri, oggi in numero maggiore, da quando Alberona è entrata nel nòvero dei “Borghi più Belli d’Italia” e da quando le è stata assegnata, dal Touring Club, la “Bandiera Arancione”. Anche l’aria, salubre e godibile al punto giusto, è uno degli elementi di forza del paese.
L’eolico prima e l’attrazione turistica dopo, rappresentano da alcuni anni il lasciapassare per uno sviluppo che cerca di non trasferire altrove le capacità umane alberonesi.
Con i proventi delle royalties derivanti dalla produzione eolica, il Comune ha finanziato alcune importanti attività, come la realizzazione del centro sportivo, comprendente la piscina e il campo di calcetto, e il progetto “Nuovi artigiani”. Poi ci hanno pensato gli stranieri, a cominciare dagli inglesi che, piano piano, si sono innamorati di questo posto incantevole, acquistando case e valorizzando l’am-biente. Un luogo particolare, Alberona, che ha generato, nel corso del secolo scorso, una sfilza di poeti dialettali di primordine, noti anche a livello nazionale, e che ha dato vita ad una vera e propria tradizione lirica e letteraria, con autori illustri (Strizzi, Caruso, D’Alterio e, più recentemente, Urrasio) ed un periodico considerato mitico, data oggi la sua irreperibilità, ‘La Gazzetta Letteraria Albero-nese’, sorta agli inizi del ‘900. Per queste, ed altre ragioni, Alberona ha ricevuto nel 2002 la “Bandiera Arancione”, assegnatale – come per S. Agata di Puglia, Orsara e Pietramontecorvino – dal Touring Club d’Italia e fa anche parte dell’Associazione dei “Borghi più Belli d’Italia”.
Un po’ storia, un po’ leggenda
Di epoca medievale, Alberona sorge alle falde del Monte Stilo, a 730 metri sul livello del mare ed è pertanto tra i paesi più alti di Puglia. Le sue origini sono incerte. Una leggenda farebbe però risalire la sua nascita ad una piccola comunità di calabresi (esiste tuttora un’antica strada denominata “Strada dei Calabresi”) i quali si sarebbero rifugiati nella cavità di un grande albero per sfuggire al nemico. Da recenti ricerche sul campo, condotte dall’archeologa dott.ssa Marcantonio, sono stati recuperati reperti che attestano l’esistenza di insediamenti di origine Romana. Dubbi sussisterebbero sull’origine del nome: nello “Scadenzario” di Federico II (1239) il borgo è chiamato Alberona, mentre Andrea Spinelli nei “Diurnali” del 1258 lo cita come Alvarona.
Il paese appartenne ai Templari e ai Cavalieri di Malta ed è l’unica cittadina che ne conserva una testimonianza diretta, la Torre Campanaria, parte di una fortezza che, con altri fabbricati dell’epoca, ospitava le celle dei famosi monaci guerrieri. Oggi la Torre è annessa alla Chiesa Madre – del 1731, sorta sulle rovine della vecchia chiesetta dei Templari, al cui interno si conservano le ossa di San Vitale – e si trova in una situazione strategica nei pressi di una strada Consolare Romana da dove transitavano mercanti e pellegrini, che raggiungevano la grotta di San Michele a Monte S. Angelo o Brindisi, dal cui porto erano diretti per la Terra Santa. Ma fu anche “stazione” obbligata per chi si recava dalla Puglia a Roma o a Napoli, collegata al famoso Regio Tratturo.
I Templari, come pure Carlo I d’Angiò, avrebbero scelto il sito di Alberona perché considerato luogo sicuro, per la purezza delle acque e per la ricchezza dei boschi. Si narra che il suo legname sarebbe servito ai monaci guerrieri per realizzare le navi che commerciavano in Palestina. Dal canto suo, invece, Carlo I d’Angiò se ne servì – unitamente al pietrame del vicino torrente Vulgano – per completare l’attuale Fortezza di Lucera.
Nel 1656 il paese fu sopraffatto dalla peste, che decimò la popolazione, e dovette attendere l’abolizione del potere feudale, ad opera di Napoleone, nel 1808 per eliminare il potere dei Cavalieri di Malta. Alberona non evitò nemmeno il fenomeno del Brigantaggio, che recò morti e distruzioni, e successivamente, in forza della rinomata laboriosità del suo popolo, potè costruire il suo avvenire che – nonostante il dramma dell’emigra-zione – oggi si presenta meno carico di dubbi e problemi.
Di recente Alberona, per la sua appartenenza all’Ordine dei Templari, è stata oggetto di studio dell’Associa-zione L.A.R.T.I. di Torino. Non a caso i Santi venerati in paese – a cominciare dal Patrono, San Giovanni Battista, festeggiato il 29 agosto – sono tutti riferibili a questo Ordine.
Alberona oggi
Grazie alle nuove tecnologie, Alberona potrà contare sui vantaggi del wireless. Nel 2009, infatti, la Regione Puglia ha ammesso a finanziamento – come progetto migliore in tutta la regione – il piano comunale che doterà il borgo di sistema wi-fi, permettendo così l’accesso a internet sfruttando onde radio a bassa potenza. Ogni postazione, installata su luoghi strategici del paese, sarà dotata di telecamera per la videosorveglianza. Un progetto ambizioso che permetterà a cittadini e visitatori di collegarsi alla rete internet, mentre con la videosorveglianza aumenteranno i livelli di sicurezza, specie per ciò che riguarda la circolazione stradale.
Il Comune si è molto spesso sul piano della cultura, bandendo importanti Premi letterari (“Borgo di Alberona”, giunto alla 5ª edizione), pubblicando e rieditando testi di storia e poesia locale, completando la sede destinata al Centro Visita Virtuale (Biblioteca multimediale). Il prossimo 27 agosto verrà inoltre inaugurata la Struttura socio-assistenziale per disabili gravi privi di sostegno familiare, denominata “Dopo di noi”.
Una Giunta, quella guidata dal Sindaco Giambattista Forgione e dagli Assessori Leonardo De Matthaeis (Vice Sindaco), Nicola Cedola, Giovanni Codirenzi e Pietro Panzano e con Segretario Comunale il dott. De Scisciolo, che sembra muoversi nel verso giusto, con una attenzione mirata allo sviluppo del territorio nel segno dell’ambiente e della cultura.
Due passi in paese e fuori
Passeggiando lungo il «Muraglione», oltre a godere una vista panoramica superlativa sul Tavoliere, è anche possibile scorgere il Golfo di Manfredonia e, più in lontananza, le Isole Tremiti. Dall’altro lato, la vista giunge alle vallate subappenniniche della confinante Campania, che offrono ugualmente un panorama vasto e piacevole.
Il centro storico si identifica col Borgo di San Martino, con le sue tradizionali viuzze ripide e strette e i mille gradini. Sulla piazza principale si affaccia la Chiesa di San Rocco, del sec. XVII, in stile gotico, che faceva parte dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali della Provincia di S. Angelo. Al suo interno si conservano un organo policromo a mantice dello stesso periodo, una tela del ‘700 raffigurante San Francesco e un bell’altare donato dalla Famiglia Civetta. Il campanile, costruito da artigiani locali, è stato invece eretto nel 1934. Di rilievo anche la Chiesa di San Giuseppe (1649), con un gran bel portale gotico ed un interessante altare in pietra.
Scendendo dalla Chiesa di San Rocco si giunge alla Torre del Gran Priore (XII sec.) e, se assetati, nulla di meglio che bere alla Fontanella, una piccola casetta aperta, col tetto a spiovente.
Il centro storico è ricco di portali e stipiti artisticamente incisi e comprende il trecentesco Arco Calabrese, importante per essere anche l’unico arco ligneo della zona.
L’Arco dei Mille (del secolo XV) offre un ampio panorama e permette di giungere alla ottocentesca Fontana Muta, così detta perché le sue acque, nonostante il getto, scorrono silenziose. Un’altra fontana importante è quella detta dei “Ai Pisciarelli”, in periferia, dove sostare e consumare le prelibatezze locali nel vicino ristorante è mèta quasi obbligatoria!
Molto belli alcuni palazzi tra cui quello seicentesco delle famiglie Cassitto e Civetta, quest’ultimo con stanze riccamente decorate e con all’interno un piccolo giardino pensile; da non perdere anche una visita al locale Museo.
I dintorni di Alberona comprendono un’area boschiva di ben 600 ettari, ove è possibile fare piacevoli escursioni, specie nel Bosco della Mezzana dove è possibile recarsi alla ricerca di funghi, castagne, more e gelsi. La fauna è ricca di cinghiali e volpi, ed anche di alcune specie rare di farfalle. A poca distanza dal paese, in una zona però un po’ impervia, scorre il Canale dei Tigli, che in alcuni tratti forma delle caratteristiche cascate naturali.
A proposito del cinghiale, occorre ricordare che a pochi chilometri dal centro abitato, tra i maestosi alberi ed i fiori profumati, si trova l’Area Faunistica del Cinghiale, estesa poco più di due ettari e dedicata allo studio ed alla vita di questi splendidi animali.tesa poco più di due ettari e dedicata allo studio ed alla vita di questi splendidi animali.
COME RAGGIUNGERE ALBERONA
In auto
Autostrada Bologna-Bari, uscita casello di Foggia, quindi per Lucera con la SS 17, da Lucera la S.P. 130 per Alberona-Roseto Valfortore. Alberona dista da Foggia circa 42 Km.
Autostrada da Pescara: uscita S. Severo, direzione Lucera (SS 160), da Lucera prendere la S.P. 130 per Alberona-Roseto Valfortore. Alberona dista da Foggia circa 42 Km.
Autostrada da Napoli: uscita Candela, direzione Foggia, quindi per Lucera con la SS 17, da Lucera la S.P. 130 per Alberona-Roseto Valfortore. Alberona dista da Foggia circa 42 Km.