Il teatro come terapia per combattere la disabilità psichica. La dimostrazione pratica arriva da alcuni pazienti del Centro Diurno Psichiatrico ‘Il Sorriso’ di Foggia che sono gli interpreti della commedia “Una cena molto spirito…sa!”, scritta e diretta da Matteo Bonfitto, in programma martedì 21 dicembre 2010 alle 10.30 al Teatro Regio di Capitanata.
La commedia è messa in scena grazie alla collaborazione della Compagnia Enarché, che al Teatro Regio è di casa, e che ha scelto di dare spazio a un’iniziativa fuori dai canoni.
Il Centro Diurno Psichiatrico ‘Il Sorriso’ – con sede a Foggia in via Vittime Civili – è gestito dal Centro di Utilità Sociale di Campobasso ed è una struttura che accoglie quotidianamente una trentina di disabili psichici (con disabilità ed età differenti) e li accompagna in un percorso attraverso un programma riabilitativo, occupazionale e di animazione. Le finalità sono il raggiungimento del benessere psicofisico, l’integrazione sociale e quella nel contesto lavorativo, il tutto mettendo in luce potenzialità e attitudini di ogni singolo soggetto.
Molteplici le attività che i pazienti svolgono sia all’interno del Centro che all’esterno: sport, laboratori di pelle e cuoio, cucina e bricolage, attività ludicoricreative e, naturalmente, laboratori teatrali. Negli ultimi anni è stato avviato anche un nuovo laboratorio di Ortoterapia, che si tiene in stretta collaborazione con l’Istituto Professionale Einaudi-Grieco.
Fondamentale nel percorso riabilitativo resta l’attenzione alla persona, che deve acquisire consapevolezza della sua sua dignità e della sua autodeterminazione.
In questo gioca un ruolo non trascurabile l’attenzione al contesto familiare di provenienza di ogni soggetto, così come alla comunità sociale di appartenenza: entrambe – famiglia e comunità – possono e devono essere una risorsa terapeutica.
La commedia narra le vicende di un marchese che non accetta la morte improvvisa e tragica della moglie in un incidente aereo. Questa perdita gli fa perdere il contatto con la realtà e s’inventa un sacco di cose: racconta di essere proprietario di una fabbrica aeronautica che produrrà un aereo che non cade mai, ad amici e conoscenti promette posti di lavoro… Naturalmente questa sua condizione, in più di un’ occasione, l’ha condotto a essere ricoverato in un manicomio dal quale ogni tanto esce, controllato da un infermiere che cerca di tenere a freno le sue stravaganze. Tutta la vicenda è un continuo alternarsi di realtà e immaginazione e la cena a cui fa riferimento il titolo della commedia sarà anch’essa una girandola di equivoci e di fraintendimenti: anche i piatti e le pietanze sono, probabilmente, anch’essi immaginari…
Alla messinscena, oltre a quattro pazienti del Centro ‘Il Sorriso’, il cui responsabile è Domenico Mucci, prendono parte anche Matteo Bonfitto (a lui è affidato il ruolo del marchese, ndr), che della commedia ha curato la scrittura e la regia di un progetto non facile da realizzare che va avanti da otto mesi, Maristella Mazza (che alla professione di psicoterapeuta affianca la passione per il teatro amatoriale, giacché è una delle attrici della Compagnia Enarché) e Fabrizio Errico.
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