«Ecco cosa e come sarà il Mattino di Foggia»
Al collega Alessandro Gisoldi – fratello di Andrea, il direttore del nuovo quotidiano – abbiamo posto alcune domande nel corso di un colloquio avvenuto due settimane prima dell’esordio in edicola.
In cosa si distinguerà dagli altri quotidiani locali il vostro giornale?
– Innanzitutto nel tipo di vendita. Oltre ad essere presente in tutte le edicole di Capitanata, il Mattino di Foggia sarà venduto attraverso lo strillonaggio presso alcuni punti diversi dalle edicole. Con l’esperienza del ‘Corriere del Sud’ ci siamo resi conto, infatti, che laddove portavamo a vendere il giornale in luoghi diversi dalle edicole, per esempio nel caso di Candela in un supermercato, lì si vendeva il triplo!
Insomma, è cambiata la “geografia” e il modo di vendere i giornali?
– Sì, e non ci voleva molto a capirlo. Oggi la gente riesce ad arrivare alle notizie attraverso internet, si aggiorna con i free press e quindi sente poco l’esigenza di recarsi in edicola, chiedere la copia, pagarla…
Quale tipo di impostazione avete pensato? Cosa non sarà rispetto a ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, ‘L’Attacco’ e ‘Quotidiano diFoggia’?
– Intanto sarà un giornale presente sul territorio, con corrispondenti già rodati perché gli stessi del ‘Corriere del Sud’. Poi si occuperà di tutto: dalla politica alla cronaca, dalla cultura allo sport. Soprattutto daremo molto spazio allo sport, calcio sì ma anche sport minori.
il Mattino di Foggia userà un linguaggio diverso da quello un po’ “forte” de ‘l’Attacco’ e da quello più tradizionale della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’?
– Certamente. Il pubblico ha bisogno di leggere le notizie in maniera diversa.
In una realtà come quella foggiana, dove ci sono già 3 quotidiani, 4 televisioni, diversi free press, con una torta pubblicitaria le cui fette vanno sempre più riducendosi di spessore, non pensate che uscire oggi sia un’impresa alquanto rischiosa? Come pensate di restare sul mercato?
– Io credo che lo strillonaggio ci aiuterà a dare dei dati di vendita che attirino pubblicità. Le vendite degli altri quotidiani sono tutte in flessione. Quindi se noi riusciamo a mantenere una vendita particolare ci servirà a vendere il pacchetto pubblicitario.
Avete studiato un piano di investimenti con un breakeven su punto di pareggio dei costi?
– In questo momento non abbiamo ancora un’idea chiara. Intanto vogliamo capire quale sarà il messaggio che arriverà dai lettori, con l’andamento delle vendite. Noi siamo fiduciosi ma tenete conto che si tratta di un esperimento in tutti i sensi.
Avete pensato di fare un “panino” (l’abbinamento con un’altra testata – ndr) con altri quotidiani nazionali, così come già fate col ‘Nuovo Molise’?
– Di fatto già esiste un “panino”, visto che le pagine del basso Molise escono con le nostre. Ci stiamo pensando anche se per ‘il Nuovo Molise’ (dove esce abbinato a ‘Libero’– ndr) si è trattato di una scelta obbligata dal mercato editoriale locale, visto che gli altri quotidiani lo facevano. Su Foggia vogliamo capire se ne vale veramente la pena. In ogni caso la porta di ‘Libero’ è sempre aperta.
Chi si nasconde tra le pieghe del vostro giornale? C’è qualche politico dietro le quinte?
– Assolutamente nessuno! Era lo spirito del ‘Corriere del Sud’ e sarà lo spirito del ‘Mattino di Foggia’. I padroni siamo noi e dobbiamo rispondere solo alle leggi del mercato e agli inserzionisti.
Buon ‘Mattino’… sperando che non faccia mai sera!