Il Baseball in Italia? Nacque a Foggia grazie al “foggiano” Fiorello La Guardia
Sono un appassionato di sport ma confesso di non amare il baseball. Ho però il piacere di occuparmene perché questa nuova scheda, dedicata come la precedente (*) a sconosciuti personaggi o a pezzi di storia poco nota del nostro territorio, riguarda un grande italo-americano, quale fu Fiorello La Guardia. E riguarda proprio il baseball, naturalmente. Ma andiamo con ordine. Il più amato e celebrato sindaco di New York, come si sa, fu proprio Fiorello La Guardia (1882-1947) al quale è intestato anche il primo aeroporto della “Grande Mela”.Le sue origini erano foggiane, almeno per parte paterna, visto che la madre era triestina. Con l’occasione vorrei smentire, una volta per tutte, la convinzione secondo la quale Achille La Guardia, suo padre appunto, sarebbe nato a Cerignola. L’atto di nascita sta lì a testimoniare la sua indiscutibile ‘foggianità’ e “Diomede” se ne occuperà ampiamente nei prossimi numeri. Il repubblicano Fiorello La Guardia divenne sindaco di New York nel 1933 e mantenne sempre con la città di origine del padre un buon rapporto, cominciato verso la fine della Prima Guerra Mondiale, quando, da ufficiale dell’esercito americano, venne mandato proprio a Foggia, presso la Scuola di Volo che a quel tempo era ospitata nell’attuale aeroporto civile “Gino Lisa”, allora invece Militare e denominato “Foggia Sud”, che ospitava la Regia Scuola Italiana d’Aviazione. A settembre del 1917, infatti, il Governo Italiano e quello degli Stati Uniti avevano sottoscritto un accordo per l’addestramento presso la nostra Scuola d’Aviazione di alcune centinaia di allievi piloti americani, destinati a reparti operanti sul fronte bellico europeo. Il 28 settembre giunse a Foggia il primo gruppo di 46 militari, guidati dal maggiore William O. Ryan – in seguito nominato comandante del distaccamento americano presso la R. Scuola – e appartenenti alla Prima Squadriglia Aerea. Un secondo contingente di 160 allievi vi giunse due settimane dopo e lo guidava il Cap. Fiorello La Guardia. A fine novembre arrivarono altri 90 uomini e altri giunsero nelle settimane successive. In totale furono “brevettati” 457 allievi. Altri 400 giunsero al brevetto preliminare di pilotaggio, ed altri 131 conclusero la loro attività nel bombardamento notturno: una parte di essi fu destinata al fronte italiano, altri furono mandati in Francia. Il 20 giugno 1918 il 1° distaccamento di aviatori statunitensi, tra i quali una ventina comandati dal Cap. La Guardia, viene inviato sul nostro fronte, dopo la preparazione tecnica effettuata a Foggia in due gruppi da bombardamento su trimotori Caproni (l’attuale Centro Commerciale “Mongolfiera” sorge nell’area a quel tempo occupata dallo stabilimento Caproni per la manutenzione dei velivoli – ndr). Ad agosto del 1918 Fiorello La Guardia viene promosso Maggiore e con questo grado guida l’attività dei piloti americani sul fronte italiano, assistito dal Maggiore Robert Glendenning. Un mese prima della fine delle ostilità, La Guardia viene richiamato negli Stati Uniti, sostituito dal luogotenente John W. Lowmann. L’11 novembre 1918 la Grande Guerra termina, con la firma dell’armistizio con la Germania, e la R. Scuola di Foggia cessa la sua attività. Una settimana dopo, l’ultimo distaccamento statunitense viene trasferito in Francia. Come detto, a più riprese furono “brevettati” 457 allievi. La permanenza a Foggia di quei piloti fu scandita da vari momenti di svago, tra cui un minimo di attività sportiva. Pur in assenza di una struttura attrezzata e adeguata agli standard richiesti, molti allievi e vari ufficiali non tralasciarono la passione nazionale americana e praticarono qui il loro sport nazionale: il baseball. In un certo qual modo possiamo dire che quegli uomini lo introdussero in Italia. Vincenzo Di Gesù, nella Enciclopedia dello Sport della Treccani, ricorda come il baseball fece la sua prima comparsa in Italia a Torino, nella primavera del 1919, per iniziativa di Mario Ottino, che, nella zona di Valsalice, insegnò agli amici le regole che aveva appreso negli Stati Uniti. Il gioco venne praticato anche a Roma all’Accademia di educazione fisica, ma si diffuse solo dopo la Seconda Guerra Mondiale grazie alla massiccia presenza degli americani nelle nostre città. Secondo Di Gesù e altri storici, la data ufficiale della nascita del baseball italiano, quale sport organizzato, è quella del 12 marzo 1948 quando a Milano si tenne una riunione nel corso della quale le varie società decisero di preferire il baseball al softball. Tre mesi dopo, il 27 giugno 1948, di fronte a 2.000 spettatori, si disputò allo stadio “Giuriati” di Milano la prima partita ufficiale. Ma se la presenza a Foggia, come abbiamo scritto, era attestata tra il 1917 e il 1918, va da sé che il baseball in Italia fa la sua prima apparizione proprio a Foggia, prima di sbarcare a Torino, e per merito di un oriundo foggiano, Fiorello La Guardia per l’appunto. A testimonianza di quei giorni, su un tratto di area sottratta all’operatività del campo di volo foggiano, ci sono alcune foto, datate ottobre 1917, tratte dal bellissimo libro “Dear Bert, An American Pilot flying in WWI Italy” edito in Italia da LoGisma in collaborazione con il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni. Si vedono due squadre americane affrontarsi in una partita diretta da due ufficiali: una allenata dal Ten. Frost, l’altra dal “nostro” Cap. Fiorello La Guardia che, in uno degli scatti fotografici, è impegnato nel compilare il cosiddetto line up, l’ordine di battuta della sua formazione. Per decenni questo sport a Foggia non venne mai più praticato, se non in forma spartana e dilettantistica. Oggi, invece, la nostra città annovera una società – il Baseball Club Foggia – che in pochi anni è assurto quasi alla massima serie (alla faccia del calcio milionario!), raggiungendo nell’estate del 2015 la semifinale scudetto.Ma gli annali di questo sport annoverano, tra i campioni del passato, anche un atleta della nostra provincia. Si tratta del cerignolano Francesco Petruzzelli, che con la Nazionale italiana di baseball fu addirittura olimpionico ai Giochi di Barcellona del 1992. Un altro dei tasselli mancanti del grande mosaico dello Sport di Capitanata che “Diomede” contribuisce a salvare dall’oblio del passato.